
Rilevatore microspie: come rilevare delle microspie nascoste
Per rilevare la presenza di microspie nascoste viene solitamente utilizzato un apposito strumento, in quanto come si è detto in precedenza non sempre è facile individuarle a occhio nudo; tale dispositivo viene chiamato rilevatore microspie ed è utilizzato anche dagli investigatori privati che si occupano di situazioni complesse inerenti ad attacchi spionistici e da parte di hacker.
Un rilevatore microspie è progettato appositamente per individuare eventuali emissioni elettromagnetiche associate ai dispositivi di spionaggio.
In base alla tipologia del rilevatore microspie, ci saranno più o meno caratteristiche di livello avanzato. Tra queste, troviamo ad esempio schermi LCD, che offrono informazioni dettagliate sui segnali elettromagnetici che potrebbero essere rilevati, ma anche sulla potenza del segnale stesso, così da comprendere a che distanza è posizionata la microspia.
Non sempre il rilevatore microspie è semplice da utilizzare, soprattutto se si tratta di un dispositivi complessi e avanzati tecnologicamente.
È proprio per questo motivo che sarebbe meglio non acquistare un rilevatore microspie in autonomia, ma piuttosto affidarsi a esperti del settore, ad esempio a un’agenzia investigativa che offra un servizio completo e di qualità.
L’investigatore, una volta fatta partire l’indagine, saprà bene che tipo di strumenti utilizzare in base alla complessità della situazione e all’importanza delle informazioni sensibili che si rischia di perdere.
Ovviamente, durante tutto il processo investigativo, l’operatore dovrà essere adeguatamente preparato per non permettere ai dati sensibili di essere divulgati.
Microspie: una minaccia per la privacy aziendale
Le microspie rappresentano dei dispositivi che hanno la capacità di registrare audio o video, motivo per il quale vengono spesso utilizzate proprio per attacchi spionistici.
La sicurezza aziendale e la cyber security sono argomenti che al giorno d’oggi dovrebbero interessare tutti gli imprenditori, in quanto la privacy viene violata più spesso di quanto si pensi.
L’ambiente in cui spesso si utilizzano le microspie è, infatti, quello lavorativo, soprattutto quando si vuole sorvegliare il personale di un’azienda.
Questo perché grazie a questi dispositivi elettronici si possono facilmente controllare le abitudini e le operazioni commerciali, rubando informazioni e dati sensibili, dei quali la divulgazione potrebbe nuocere irreparabilmente l’azienda.
Per tale motivo, è importante proteggere il più possibile la propria privacy e quella dei dipendenti di un’azienda, valutando la soluzione di usufruire di strumenti appositamente pensati per questo, come un rilevatore di microspie.
In seguito, si capirà quali sono le varie alternative per non rischiare di diventare vittima di un attacco spionistico, ma prima è bene spiegare nel dettaglio cosa sono e come funzionano le microspie.

Cosa sono le microspie e quanto possono essere pericolose?
Innanzitutto, non si deve pensare alle microspie come dei dispositivi ingombranti o sempre facili da individuare. Non a caso, molte aziende si affidano a vere e proprie agenzie investigative per scoprire eventuali microspie nascoste.
Infatti, questi strumenti di spionaggio possono non solo essere nascosti nei vari spazi aziendali come uffici, sale conferenze, cassetti, armadietti e fori su pareti, ma addirittura potrebbero essere camuffati come apparecchiature elettroniche o nascosti in oggetti personali come orologi o penne.
Per tale motivo, un’investigazione da parte di un esperto comincia sempre con l’analisi accurata di ogni dispositivo elettronico e digitale, che siano telefoni, computer, laptop, stampanti, fotocopiatrici e simili.
Senza saperlo, il personale potrebbe essere spiato costantemente durante conversazioni importanti, riunioni nelle quali si discute di strategie aziendali o di marketing, e soprattutto durante lo svolgimento delle attività lavorative, nelle quali potrebbero essere rubati i dati sensibili e informazioni aziendali segrete.
Le microspie e i loro danni a livello personale: la loro pericolosità anche fuori da un’azienda
Le microspie possono essere uno strumento utilizzato da hacker e persone che hanno intenzione di compiere un attacco spionistico non solo in ambito aziendale.
Infatti, le microspie possono interferire anche con la sfera privata; si potrebbe accedere a informazioni personali, conversazioni riservate, fino ad avere la possibilità di registrare informazioni finanziarie sensibili.
I motivi per i quali qualcuno potrebbe essere spiato nel suo privato sono di natura diversa. Principalmente, si presuppone che il soggetto controllato abbia delle informazioni importanti per qualcuno, magari inerenti a un’attività o a un business online, o ancora si potrebbe semplicemente voler attaccare i suoi apparecchi elettronici per rubare dati e informazioni riservate, come codici, password o numeri di conti bancari, da utilizzare a proprio piacimento per transazioni illecite.
Nei casi più gravi, l’individuo colpito potrebbe essere vittima di un futuro ricatto, di diffamazione o addirittura del furto di identità. Per questi motivi, si potrebbe organizzare un attacco spionistico attraverso l’utilizzo di microspie introdotte negli spazi privati o nelle apparecchiature elettroniche.
Prima che la situazione si aggravi e si arrivi a un punto di non ritorno, è fondamentale prendere le dovute precauzioni per proteggere la propria privacy, ad esempio acquistando un rilevatore microspie.
Nel caso in cui si abbiano già sospetti inerenti a un possibile attacco spionistico, sarebbe inoltre consigliabile rivolgersi a una persona competente, precisamente a un investigatore privato, che faccia partire subito un’indagine approfondita analizzando attentamente gli spazi frequentati dal soggetto interessato.
Questo è un passaggio che solitamente si fa quando si è quasi certi della presenza di microspie nascoste, come telecamere o registratori audio; affermare che siano effettivamente presenti e lamentarsene è impossibile senza possedere prove concrete, ma per far partire un’indagine basta notare alcune cose e avere degli accorgimenti in termini di privacy.
Innanzitutto, l’imprenditore e capo di un’azienda dovrebbe analizzare il contesto che lo circonda, valutando attentamente eventuali comportamenti ambigui da parte del personale, apparentemente fidato.
Quasi sicuramente, se qualcuno ha attaccato la propria azienda sul campo della privacy avrà avuto un mezzo per entrare negli spazi interni, ad esempio negli uffici. Questo significa che potrebbe aver ottenuto l’aiuto di qualcuno all’interno dell’azienda.
Ciò, ovviamente, non è sicuro al 100%, perché l’attacco hacker potrebbe essere partito da un dispositivo elettronico, magari perché qualcuno del personale ha fatto l’accesso su un sito web pericoloso.
In ogni caso, controllando le persone che lavorano in azienda per notare eventuali comportamenti strani, accesso su aree riservate e possesso di informazioni riservate è fondamentale per trovare eventuali microspie nascoste.
Dopodiché, quando si avrà la conferma che sia effettivamente qualcosa che non va, si potrà contattare un’agenzia investigativa o utilizzare in autonomia un rilevatore microspie.